Francesco Messina

“Paesaggi e Persone”

Mostra Personale di Pittura

7-22 dicembre 2018

Studi Architettitosi

via P. Gori, 9 – Pisa

Inaugurazione: venerdì 7 dicembre h. 18.00

Orario: mattina 10.00-12.30 – pomeriggio 16.00-19.30

La mia biografia

“…gli azzurri dei suoi cieli e dei suoi mari luminosi in silenziosa attesa sono in grado di aprire il respiro e rincuorare, mentre la luce è sempre protagonista quasi assoluta insieme al silenzio.”

Sono nato a Pistoia nel 1947, Medico Ospedaliero dal 1973, ho lavorato per molti anni presso l’Ospedale di Pontedera e fino all’ottobre 2005 nella U.O. Malattie Infettive di Pisa.

Ho iniziato a dipingere nel 1976 sotto la guida di mio suocero Salvatore Carboni, ritrattista di grande talento, da cui ho imparato la tecnica dell’impasto del colore e i primi rudimenti per la difficile arte del ritratto.

Ho partecipato a mostre collettive, rassegne e concorsi. Ho tenuto personali a Pontedera,  Taranto, isola de la Maddalena e  Pisa, riscuotendo consensi di pubblico e di critica.

Ho eseguito, tra gli altri,  il ritratto dell’arcivescovo di Pisa e di padre Agostino da Montefeltro,  fondatore della congregazione delle suore figlie di Nazareth.

Il ritratto di Andriy Shevchenko, commissionato dalla Fondazione Arpa, di cui Sheva è testimonial, è stato per anni in esposizione permanente nello stand della fondazione stessa all’aeroporto Galilei di Pisa.
Per quanto riguarda la grafica, i disegni eseguiti con inchiostro seppia o blu su carta e le litografie stanno ottenendo un lusinghiero successo tra i collezionisti che ringrazio.

Scrivimi, sarò felice di risponderti

Mostre personali e collettive

Francesco Messina

“La Maddalena, il suo Arcipelago e poco altro”

Mostra Personale di Pittura

16-22 agosto 2016

Atrio del Palazzo Comunale – La Maddalena

Inaugurazione: martedì 16 Agosto 2016 h. 18.30

Ha presentato il Prof. Antonio Frau

 Dipinti ad olio e Acquarelli

“Pisa e poco altro”

Mostra Personale di Pittura

2-17 Giugno 2015

Royal Victoria Hotel – Antiche cucine
Lungarno Pacinotti, 12 Pisa

Giugno 1993 I Mostra Collettiva dei medici artisti del gruppo Curzio Massart – Pisa
Settembre 1994 II Mostra Collettiva dei Medici artisti del gruppo Curzio Massart – Pisa
Giugno – luglio 2003 Mostra Collettiva presso la Galleria Centro Arte Moderna – Pisa
Agosto 2003 Incontri 2003 9° rassegna di Pittura e Scultura
Mostra Collettiva presso La Galleria La Tavolozza – Pontedera
Ottobre 2003 I Rassegna di arti visive “Mostra di S. Luca” – Pontedera
Aprile 2004 Mostra Personale presso la Galleria La Tavolozza – Pontedera
Settembre 2004 Mostra Personale durante il Congresso di Malattie Infettive, presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare – Taranto
Dicembre 2004-Gennaio 2005 Mostra personale presso la Galleria Centro Arte Moderna –Pisa
Dicembre 2005-Gennaio 2006 Mostra personale presso la Galleria Centro Arte Moderna –Pisa
Maggio 2007 Mostra Personale presso le “Non Cucine” del Royal Victoria Hotel – Pisa
Maggio 2009 Mostra Personale presso le “Non Cucine” del Royal Victoria Hotel – Pisa
Agosto 2010 Mostra personale  presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare – La Maddalena
Giugno 2012 Mostra Personale presso le “Non Cucine” del Royal Victoria Hotel – Pisa
Dicembre 2013 Mostra Personale presso le “Non Cucine” del Royal Victoria Hotel – Pisa
Giugno 2015 Mostra Personale presso le “Non Cucine” del Royal Victoria Hotel – Pisa
Aprile 2016 Mostra Collettiva “Presenze contemporanee” presso la Galleria “Independent Artists” di Busto Garolfo (MI)

Agosto 2016 Mostra Personale “La Maddalena, il suo Arcipelago e poco altro” Atrio del Palazzo Comunale – La Maddalena

Dicembre 2018 Mostra Personala “Paesaggi e Persone” Studi Architettitosi – Pisa

Mostra Personale presso le Non Cucine Royal Victoria Hotel, Pisa, dicembre 2013 e giugno 2012

XI concorso nazionale  di pittura, grafica e scultura “G. Gronchi”, ottobre 2003: 3° premio per la pittura
XIII concorso nazionale  di pittura, grafica e scultura “G. Gronchi”, giugno 2004: 3° premio per la grafica
XIV concorso nazionale  di pittura, grafica e scultura “G. Gronchi”, luglio 2005: 4° premio per la grafica

Testimonianze

Ama la pittura e ne è ricambiato, l’immagine che scaturisce dal suo pennello sta tutta nell’emozione di uno sguardo che riesce a preservare intatto (Tiziana Deri)

“La sua pittura è sempre stata una presa di coscienza delle cose, attraverso il segno e il disegno la rappresentazione acquista una forza emozionale e persuasiva maggiore, proiettandosi verso gli altri con un caleidoscopio di sfaccettature, insite nella dinamica dell’esistenza. (S. Lucarelli)

Nelle sue tele attraverso la luce ottenuta, ma anche nel gioco chiaroscurale, nelle ombre e nelle velature, passa puntuale l’emozione. E’ così che gli azzurri dei suoi cieli e dei suoi mari luminosi in silenziosa attesa sono in grado di aprire il respiro e rincuorare, mentre la luce è sempre protagonista quasi assoluta insieme al silenzio. (M. Paola Manzo)

Il Canto della Luce

Per enfasi di pietre antiche
Petra genera
Il canto della luce
Lasciato al mare
Come un sospiro.
Ecco il deserto si popola di voci
Punti di fuga
Rifugio  dei transetti.
Se l’imbrunire
Aspetta una preghiera
Non tradirà l’armonia
Della sua prece.
Vaga poesia com’esule cantore
Epico aedo in punta di pennello.
Quando la notte
Aggiungerà le stelle
E scorre il sogno come meridiana
O sabbia di clessidra
Che s’indora
Di viaggio andremo
A ritrovare il senso
Delle stelle

Mario Meozzi mostra Royal Victoria Hotel Pisa novembre-dicembre 2013

Ormai conosciuto anche fuori dal suo territorio, Francesco Messina, ha raggiunto un più alto livello tecnico della sua sincera espressione pittorica. Egli ritorna tra noi a rioffrirci il risultato delle sue nuove esperienze artistiche in un compendio di analisi e di scelta dei valori di espressività. L’aspetto precipuo del suo operare, che appare come carattere preminente in anni di lavoro è la genuina freschezza del suo lavoro: egli vive il suo rapporto con la realtà in senso gioioso e quasi ludicom al punto che le varie ‘tematiche’ sembrano germinare spontaneamente da uno stato originario di grazia.

Un aspetto da sottolineare nelle opere recentim che appaiono in questa nuova Mostra, è il suo omaggio costante al paesaggio, ma senza scadere nel romantico di maniera. Rivisitare un paesaggio o un aspetto del suo valore, parti integranti di un vissuto affettuoso, non significa riprodurlo in chiave puramente descrittiva, ma esaltarlo in una trama accesa ed emozionata di colori fino a farne simbolo di una memoria che ne tenta un recupero non effimero attraverso la poesia. “Piccolo mondo, piccolo formato”, questo il titolo della Mostra, ad indicare il pratrimonio dei valori, artistici e culturali, tipici dei luoghi visitati e in parte recuperati pittoricamente in un ‘flashback’ di vedute del suo racconto di viaggio: Giordania, siria, Portogallo, Cecoslovacchia all’estero; Sicilia, Sardegna, le Dolomiti e altre bellezze d’Italia comprese quelle di casa nostra. Comunque la gamma dei suoi interessi è sempre legata ad un luogo e ad un tempo, quasi gli premesse una pittura di aggancio ad una realtà tutta interna che gli consentisse di tradurre in termini coloristici una vicenda ben più intensa di quella apparentemente visibile.

Messina crea così un rapporto estremamente semplice e chiaro tra se stesso e il mondo, limitandosi ad inserirlo nel proprio tessuto emozionale e ponendosi così di fronte al dispiegarsi di cose e fenomeni che caratterizzano il suo vivere e quello di tutti. Percezioni provenienti dalla cultura della sua terra, dal retroterra della memoria e dalle reminiscenze legate ai suoi viaggi, tutte filtrate con sensibilità per rioffrirle a noi. Su qeusta strada Messina seguita il suo percorso generoso e, a suo modo rasserenante, nel dedalo perverso delle vicissitudini umane. La sua pittura si avvale di suggestioni autentiche e artisticamente motivate che non tradiscono mai il giusto linguaggio figurativo e non si prestano a strumentalizzazioni ideologiche.

Nella Mostra sono esposte anche alcune opere di grafica, di cui l’artista è valido interprete. Una tecnica della quale è maestro e che ha già presentato nelle mostre precedenti con successo. Sono cose del passato e della sua città, che sembrano obbedire, nel loro riproporsi, a nostalgie del cuore, oggi rivissute in espliciti ricordi ed emozioni.

Francesco Messina con le sue opere s’inserisce in un’ottica realistica che trova ancora molti estimatori per la schettezza del sentimento, in opposizione a quel modernismo esasperato che dirorienta e provoca sconcerto. Egli continua il suo cammino con la fermezza di chi crede con umiltà nella propria arte e non è disposto a barattarla con le mode d’occasione: è il suo modo di essere uomo e pittore, di offrirsi – difeso dalla sua poesia – ai tatticismi di un’epoca non certo felice e pulita.

Pisa, 30 Novembre 2013

Francesco Messina: pittura come senso di libertà
Ciò che colpisce nei quadri di Francesco Messina è anzitutto la precisione e il segno.
Basta guardare la grafica per rendesi conto della padronanza che egli ha del disegno.
Par quasi che egli riesca a mettere da parte tutte le implicazioni intellettualistiche e storicistiche per raccogliere il grande flusso vitalistico dell’immagine naturale.
Importante è stato l’apprendistato presso il Maestro Salvatore Carboni.
Questo modo di dipingere ha, oggi più che mai, una sua giustificazione.
L’uomo cerca un nuovo rapporto con la natura e con la vita, capisce di essere prigioniero di una cultura che si sta sviluppando e cerca con tutte le sue forze una sua libertà, un rapporto di conoscenza con il mondo, che nasce da una pienezza vitale.
Francesco Messina cerca così un rapporto estremamente semplice e chiaro tra se stesso e il mondo, non aggiunge retoricamente nulla all’esistente limitandosi ad inserirlo nel suo tessuto emozionale e ponendosi in modo attivo di fronte al dispiegarsi di cose e fenomeni che caratterizzano la sua vicenda umana e quella di tutti
E’ un’attività, la sua pittura, vissuta ed esercitata come necessità e impegno di vita,segno continuo di presenza e di intervento, teso a rendere più equilibrato e godibile il difficile cammino dell’esistenza, una piccola valvola di scarico dalle tensioni e dall’inquietudine del quotidiano.

Francesco Messina  – La passione del vero o visibile

Il percorso di Francesco Messina, iniziato presso il maestro Carboni, si è svolto negli anni con determinazione e costanza, durante i quali ha affinato la tecnica, più puntuale oggi, nella rappresentazione del vero.

Nei ritratti descrittivi, quasi istantanee che immortalano l’attimo, negli acquarelli monocromatici, e nei paesaggi, la riproposizione dei soggetti rappresenta la loro forza.  Alcune scelte compositive  rievocano radici post-macchiaiole,  i colori sono generalmente forti e decisi con qualche eccezione, come:  – “Duomo di Pisa,” – “Marina di Vecchiano,”- “ponte di Caprera,” ecc. dove i colori tenui, i passaggi delicati, creano una atmosfera romantica,  solitaria priva di figure umane,  dove la natura incanta.
In buona parte dei quadri è presente una diffusa luminosità,  che  esalta e palesa i particolari del soggetto raffigurato nella sua interezza.
In altri ancora l’alternarsi  di luci e ombre tende invece, grazie a questo contrasto, a evidenziare precisi elementi della composizione, come nel dipinto ”Ombre,”  o in “Vicolo Albiani”. Negli acquarelli ci mostra alcuni scorci di piazza della Berlina, piazza delle vettovaglie, piazza S.Caterina,  ecc.  testimonianze dell’amore per la sua città.
Ama la pittura e ne è ricambiato, l’immagine che scaturisce dal suo pennello sta tuttanell’emozione di uno sguardo che riesce a preservare intatto.

Ciò che colpisce nei quadri di F. Messina è anzitutto la precisione e il segno, basta guardare la grafica per rendersi conto della padronanza che egli ha del disegno.
Con il suo modo di dipingere, che si aggancia alla tradizione post impressionistica, pare quasi che riesca a mettere da parte tutte le implicazioni storicistiche  e intellettualistiche  per raccogliere il grande flusso vitale dell’immagine naturale.
Messina sceglie i soggetti per i suoi quadri da un insieme di cose vere e di situazioni che tendono alla valorizzazione del linguaggio di ieri portato alla realtà di oggi
Crea così un rapporto estremamente semplice e chiaro tra se stesso e il mondo, non aggiunge retoricamente nulla all’esistente limitandosi ad inserirlo nel proprio tessuto emozionale e ponendosi in modo attivo di fronte al misterioso dispiegarsi di cose e fenomeni che caratterizzano la sua vicenda umana e quella di tutti.
E’ un’attività la sua pittura vissuta ed esercitata come necessità ed impegno di vita, tesa a rendere più equilibrato e godibile il difficile cammino dell’esistenza:una piccola valvola di scarico dalle tensioni e dall’inquietudine del quotidiano.

La sua pittura è sempre stata una presa di coscienza delle cose, attraverso il segno e il disegno la rappresentazione acquista una forza emozionale e persuasiva maggiore, proiettandosi verso gli altri con un caleidoscopio di sfaccettature, insite nella dinamica dell’esistenza.
Il ciclo si compie e si completa soprattutto attraverso i ritratti, che segnano biografie e sono lo specchio dell’animo di chi è inscritto iscritto in un disegno. Aumenta così la suggestione dall’unicità degli attimi e si scandisce, dentro ad un paesaggio del nostro tempo ogni vita individuale in una sorta di effetto segnico, che è anche la pietra miliare di un percorso, di una specifica età dell’evoluzione dell’essere.
Certamente, se si guarda solo e soltanto in superficie, il ritratto o il paesaggio non può rappresentare nulla di nuovo, ma il critico e l’amatore sa che non è così,  il ritratto ha sempre una sua archeologia innata; è come scavare dentro antiche rovine ed estrarre la sostanza della civiltà che esse rappresentano.

Pisa 2 maggio 2007

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